Dal tonno agli alcolici: i prodotti più rubati nei supermercati italiani

13 Nov 2023, 10:31 | a cura di
40 euro il valore medio della merce rubata dagli scaffali di supermercati, ipermercati e discount italiani, ma ci sono prodotti piu' "ricercati" di altri

Quali articoli spariscono più frequentemente dagli scaffali dei supermercati? Un'indagine dal titolo "La sicurezza nel retail in Italia 2023," condotta da Crime&tech, azienda nata dalla collaborazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore-Transcrime di Milano con il sostegno di Checkpoint Systems, ha studiato i dati di furti, ammanchi, scarti del settore della Gdo stilando una classifica dedicata a questa precisa domanda. Per ottenere questi risultati, sono stati esaminati i dati provenienti da oltre 103mila singoli episodi criminali registrati in negozi di ogni angolo d'Italia nel periodo compreso tra il 2021 e i primi nove mesi del 2023, con un valore complessivo di merce sottratta o recuperata che supera i 4 milioni di euro. La cifra media rappresentativa di ciò che sparisce dagli scaffali di supermercati, ipermercati e discount in Italia ammonta a 40 euro.

Furti di necessità

All'interno di questa ricerca, emerge chiaramente che alcuni prodotti godono di una popolarità maggiore tra i ladri, e c'è stata una notevole crescita nei cosiddetti "furti di necessità," che sono particolarmente associati al settore alimentare.
Dal punto di vista del valore economico, i capispalla (giacche, soprabiti, impermeabili e cappotti) e la maglieria sono i prodotti più rubati nell'abbigliamento, mentre nel settore alimentare primeggiano alcolici, tonno e carne in scatola. Prodotti come calzature, occhiali, smartphone e tablet sono altrettanto ambiti dai ladri. Se consideriamo il numero di pezzi rubati, invece, i cosmetici e la maglieria, alcolici, salumi e formaggi, accessori per la telefonia mobile, pile, spine e prese elettriche sono tra i più colpiti.

Perdite per 4,6 miliardi di euro. Cause molteplici

La situazione complessiva della Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) e del retail nel 2022 è stata caratterizzata da furti e ammanchi che hanno comportato perdite per 4,6 miliardi di euro, pari a quasi l'1,4% del fatturato annuo. Queste perdite non sono solo dovute a furti e frodi, ma anche a errori amministrativi, scarti, rotture e inefficienze operative. Le aziende hanno investito ulteriori 2,1 miliardi di euro in sistemi antitaccheggio, sorveglianza e guardie giurate. Le categorie più colpite da queste differenze inventariali sono state quelle legate al settore del Fai da te e i supermercati, ipermercati e discount. In molti casi, non è stato possibile individuare le cause specifiche delle perdite, ma quando sono state identificate, i furti esterni sono risultati essere la causa principale, seguiti da furti interni, scarti, rotture, errori amministrativi e frodi da parte dei fornitori. In sostanza, i casi di taccheggio, furto con scasso e furto per necessità sono stati i più comuni, mentre rapine e frodi sono stati meno frequenti.
A questi si aggiungono lo frodi interne: furto di merci da parte dei dipendenti, l'annullamento parziale o totale degli scontrini o il furto di denaro dalle casse da parte dei cassieri - che sembrano rivelarsi i dipendenti più frequentemente coinvolti in queste attività illecite - e il reso di merci fraudolente.

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